mercoledì 30 maggio 2012

Esercizio di superamento della morte: forever young

"Quei libri decise di lasciarli lì dov'erano..."

Dal giorno in cui seppe della sua morte, non si diede per vinto: i libri che aveva comprato e non ancora letto, i libri di quello che riteneva il suo scrittore italiano del cuore, quei libri decise di lasciarli lì dov'erano, una sbirciatina di tanto in tanto era più che sufficiente per continuare ad alimentare l'illusione che lo scrittore, almeno quello, sarebbe sopravvissuto alla morte, quella maledetta, la Grande Intrusa,  che aveva sorpreso tutti, perlomeno quelli che come lui non avevano avuto il piacere di conoscerlo e che continuavano a cercare sue notizie nelle pagine culturali dei giornali e tra gli scaffali delle novità delle librerie e che non potevano rassegnarsi a quelle pagine commemorative con le quali scrittori e giornalisti lo liquidavano per sempre, senza sapere che in realtà, lo scrittore, sarebbe sopravvissuto a qualunque funerale, coccodrillo e commemorazione, perché le storie nascono ogni volta che qualcuno decide di leggerle, e quanto a morire, no, non muoiono mai, al massimo vanno in letargo, giusto il tempo per mantenerle giovani per sempre. 

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